LAGO DI PUSIANO
IL LAGO DI ALSERIO  IL LAGO DI PUSIANO  LE ORIGINI DEI DUE LAGHI  NOTIZIE STORICHE

Circondato dai territori comunali di Bosisio Panni, Cesana Brianza, Erba, Eupilio, Pusiano, Merone e Rogeno, il lago è posto ad un'altitudine di 259,4 m. s.l.m.; ha una superficie di Km. 5,25 e una profondità di 24 m.
Lo scenario montano che si può ammirare dalle sue sponde è un vero spettacolo: va dalle colline del Campanone della Brianza, dal Monte Barro e dal Resegone, fino a giungere ai monti del Triangolo Lariano e, in particolar modo, al Cornizzolo che lo sovrasta imponente.
Una nota pittoresca è data dall'isola dei Cipressi, ricoperta appunto da cipressi e pioppi centenari.
Il  lago di Pusiano è alimentato dal fiume Lambro che vi giunge da Erba per poi uscirne subito dopo attraversando il folto canneto a Moiana di Merone.
Per circa metà del suo perimetro il lago è circondato da strade e la parte restante è rappresentata da lidi e canneti. Sia la provinciale Como-Lecco che la Milano-Bellagio e la Milano-Lecco hanno permesso facili collegamenti, in particolare con l'area milanese: accanto ai piccoli centri abitati di antica formazione sono così sorte molte ville nobiliari e, più tardi, numerose industrie. L'aumento, però, degli scarichi civili e industriali, e l'incompleta realizzazione dei collegamenti fognari, hanno purtroppo compromesso la purezza delle acque del lago: in un recente passato, non troppo lontano nei nostri ricordi, i lidi di Moiana, della Punta e di Casletto, erano famosi per i bagni estivi e frequentati dalla gioventù brianzola. A sud-ovest e a nord-est del lago si conservano ancora due vaste ed interessanti aree a canneto: quella di Moiana e quella della Comarcia.
Ad est di quest'ultima, nella fascia cioè che separa il lago di Pusiano da quelli di Annone, si estendeva la torbiera, da alcuni anni ormai esaurita: la torba, combustibile fossile che ha origine dalla decomposizione di alcuni vegetali, un tempo fu fonte di guadagno per queste popolazioni.
Le bellezze del lago e dei suoi paesaggi sono sempre state fonti di ispirazione poetica per l’illustre Giuseppe Parini, nato il 23 maggio 1729 a Bosisio, che così le descriveva:

"Colli beati e placidi
che il vago Eupili mio
cingete con dolcissimo
insensibil pendio,
dal bel rapirmi sento
che natura vi diè;
ed esule e contento
a voi rivolgo il piè"
(da: La vita Rustica)