Il pittore veduggese A. G. Ciceri scriveva nel 1958 sul giornale "Il Cittadino"

...Segantini fu portato in Brianza, a Veduggio, da mio padre con la sua diligenza a due e quattro cavalli, che faceva servizio passeggeri fra il mio paesello e la città della graziosa regina Teodolinda. Così anche ebbe ospitalità nella osteria, antica e tradizionale, che pure il mio genitore teneva in esercizio. Allora le nostre contadine sposate indossavano ancora il bel costume che tutti conoscono per aver letto "I Promessi Sposi" e portavano superbamente la meravigliosa aureola d'argento attorno alle trecce bipartite sulla fronte....

Segantini aveva motivi pittorici in ogni dove, ma soprattutto trovò la sua più sentita ispirazione sul colle di San Martino; lassù dove la splendida parrocchiale domina gran parte della Brianza centrale, dal Monte Rosa e Alpi della Savoia alla cerchia interna delle Prealpi comasche, da Brunate alle Grigne e al Resegone. La chiesa barocca con bel sagrato che è un terrazzo dominante la valle del Lambro e una scalea che sembra unire la terra al cielo, l'uomo a Dio, il reale all'astrazione metafisica, lo entusiasmò.

Là sul colle......è la pace e la serenità....
In quel particolare ambiente e momento nacque il suo capolavoro brianzolo: "A Messa Prima". Ho detto capolavoro. Quindi arte pittorica pura, cioè arte che fa palpitare il nostro cuore.....La scalea della chiesa sale dal primo piano pittorico verso l'alto, racchiusa, come in uno scrigno, dai muraglioni e parapetti in pietra molera,...,

 verso l'alba che sorge, come canta Omero, con le dita di rosa. È un controluce disegnato e dipinto,..., col fiato... Nella penombra della scalea si disegna lieve,..., la figura del vecchio parroco che è già l'anima di quelle sante pietre consacrate a Dio e all'arte. Il ministro di Dio sale verso l'alto, verso la chiesa che si staglia lontana... Oltre vi è il cielo, e che cielo! Non si sa con quali colori l'abbia potuto ottenere...
Fu tale, in quel tempo, l'impressione di grandioso suscitata negli artisti che alcuni di questi si erano "sguinzagliati per la Brianza a cercare quel superbo saggio di architettura barocca e avevano poi trovato una scala mingherlina di pochi gradini"....Peggio per chi non ha saputo vedere...Segantini seppe leggere il poema delle pietre...
L'opera "A Messa Prima" fu dipinta senza preoccupazioni tecniche divisionistiche....... Così nacque il capolavoro della sua giovinezza o della sua prima maniera...
Veduggio, naturalmente, non possiede nulla dell'opera segantiniana.....
Veduggio fu, per il pittore entusiasta ma squattrinato, materna e cordiale nella sua quasi gratuita ospitalità. Poveri ma generosi, ignoranti ma umani, comprensivi e fraterni.  Segantini rimase a Veduggio circa un anno (1884-1885), facendo molti studi all'aperto e ritraendo persone e donne in costume brianzolo, che, pare finirono in Germania, dove il pittore venne quasi subito apprezzato.....

Pittore A.G. Ciceri (Da "Il Cittadino" del 15 marzo 1958)