Il musicista trentino, Riccardo Zandonai, alcuni anni dopo la morte di Segantini, scrisse un poema sinfonico e delle sue impressioni ispirandosi a quattro "Quadri di Segantini" :

 

L’aratura
Bayerische Staatgemaldesammlung Munchen (Germania)

I)“L’aratura“-Dal vasto luminoso altipiano solcato dall’aratro, col paesetto disteso sotto le giogaie bianche di neve, emana il senso puro e sereno della montagna: senso di vita tra i riflessi del sole, che tutto a poco a poco colora e scalda:giungono echi sommessi, crescono risonanze di ritmi e di canti, squillano tocchi dal primo campanile e sonoramente si rallegra l’ampio paesaggio alpino.

 

 

Idillio
City of Aberdeen Art gallery and Museums
Collections-Aberdeen(Scozia-Regno Unito)

II)”Idillio”-Il pastorello, seduto al margine del sentiero, modula col piffero un’agile cantilena per il piacere della sua compagna che, a tergo, distesa sull’erba, si appoggia alle sue spalle. Per affascinarla si sbizzarrisce in trilli e cadenze, tra cui s’insinuano, col mormorio del ruscello, accenti di tenerezza………Lì presso, un arbusto eleva due rami in fiore. E’ primavera, fiorisce l’idillio montano.

Ritorno al paese natio
Nationalgallerie Berlin (Germania)

III)”Ritorno al paese natio”-Luci di tramonto dietro le giogaie nevose.Per l’altipiano in penombra, trasportano al paese il figliolo morto lontano:la madre, seduta sul carro, piange:il padre procede a capo basso e scoperto, conducendo a mano il cavallo. Le piccole campane del villaggio quasi cadenzano il passo del lento angosciato convoglio.-Una sosta:momento di mistica estasi:”il dolore e’ confortato dalla fede”.-Poi il convoglio riprende il suo funebre ritmo e si perde nella lontananza.

Meriggio
Collezione Otto Fischbacher St Gallen(Svizzera)

IV)”Meriggio”- Un’impetuosa folata di vita cancella ogni impressione di dolore.Sfolgora il sole. Una pastorella, abbagliata, si ripara la vista guardando per l’altipiano inondato di luce. La natura, indifferente alle vicende umane, rinnova le sue esultanze:nel raggiante calore del sole si avvivano anche le grandi solitudini alpine:ritornano echi sonori, ingrossano ritmi gioiosi, si leva in allegrezza come un inno alla montagna.

commento di Stefano Elena commento di Stefan

E’ un poema sinfonico scritto dal compositore nel 1931, alcuni anni dopo la morte di Segantini (avvenuta nell’autunno del 1899), e da lui diretto per la prima volta all’Augusteo di Roma il 27 febbraio, chiaramente ispirato al paesaggio e alle tradizioni popolari della sua terra, il Trentino, così come lo era Segantini dove, similmente all’opera pittorica, appare chiaramente un forte divisionismo orchestrale, ovvero una sorta di scomposizione del suono nelle sue componenti archetipiche. Zandonai ispira la sua composizione orchestrale a quattro opere del pittore di Arco, abbinate due a due ad altrettanti quadri musicali: il primo (Aratura) e l’ultimo (Meriggio) sono pagine decisamente rapsodiche, mentre il secondo (Idillio) e il terzo (Ritorno al paese natio) sono scritte in forma tripartita. Letti in forma pittorica, i soggetti musicati da Zandonai ripropongono uno spettro naturalistico che descrive il paesaggio dalla luce piena a quella dell’alba, passando al crepuscolo per finire con la luce matura del meriggio. La natura musicata e dipinta viene descritta facendo largo uso alla strumentazione musicale, passando attraverso dai pianissimi dei violoncelli al forte ritmo dei timpani, frammezzando irruzioni fugaci dei vari strumenti. (Stefano  Elena)